Lo yoga per bambini e la scuola

Questa settimana hanno fatto scalpore le parole del primo ministro italiano in India, secondo cui si vorrebbe studiare la possibilità d’inserire obbligatoriamente un’ora di yoga all’interno delle ore di educazione fisica a scuola. Mi veniva da sorridere quando alcune persone mi chiedevano: ‘Hai sentito cos’ha detto…” e io che mi limitavo a rispondere ‘Sì’, abbassando però lo sguardo sconsolato, per non aprire discussioni in circostanze non idonee.

Quella che segue è la mia opinione personale sulla faccenda.

Non c’è dubbio che quella concessa ai giornalisti sia una dichiarazione à la Renzi di un uomo messo lì a fare il premier (infatti mi chiedo: se fosse stato in Messico, avrebbe forse dichiarato di voler inserire un’ora di schitarrate tipo mariachi nell’ora di musica?); oltretutto, quante ore sono riservate ad educazione fisica? Immagino molto poche, in una scuola dove anche l’intervallo sembra essere sparito…

Credo che, come al solito, in Italia si sia persa l’occasione per fare dell’informazione seria e per inaugurare un dibattito costruttivo. Leggo articoli in cui giornalisti – che sì e no avranno praticato yoga due volte nella vita per aver ricevuto l’incarico di scrivere il pezzo – si lanciano in dichiarazioni preoccupanti su yoga = religione, lo yoga non è importante, pregiudizi di ogni tipo, eccetera eccetera.

A mio parere lo yoga per bambini nelle scuole non sarebbe necessario se loro fossero già liberi di muoversi, giocare e scaricare le tensioni e le preoccupazioni causate in primo luogo dai loro genitori. Sono d’accordo con un’amica collega quando dice che i bambini sono anime libere, che vivono questa scuola sgangherata come un inno alla disciplina: loro non sanno cos’è la concentrazione, il respiro, il movimento, … tutto ciò lo fanno già, ma senza pensarci! Siamo noi adulti, genitori e non, ad aver bisogno di fare yoga, perchè bisognosi di contenerci nella disciplina, di controllare i pensieri, di ridare vita al corpo, di contrastare gli effetti del vivere da adulti sensibili in una società violenta.

Detto questo, essendo allo stato attuale impossibile prevedere la libertà di espressione per i bambini nella maggior parte delle scuole, sarei assolutamente favorevole ad inserire uno spazio per lo yoga nelle ore scolastiche, ma non riducendo quello per l’educazione fisica, essendo gli ambiti diversi. Magari anche una passeggiata ogni tanto fuori nel verde non gli farebbe male, conosco degli insegnanti molto in gamba che sarebbero d’accordo…

Secondo un libro che leggendo proprio in questi giorni (Balayoga) ogni attività della scuola dovrebbe essere pensata per accompagnare gradualmente il bambino sul sentiero del proprio sviluppo personale. Lo yoga può senz’altro rappresentare un percorso ludico che porta il bambino all’esplorazione del proprio sè. È proprio grazie alla gioia di apprendere che viene favorita, a mio avviso, l’assimilazione di nuovi concetti. Purtroppo com’è attualmente concepita la scuola non vengono favorite la creatività e la libertà di espressione: la mole di giudizi, obblighi e divieti faranno crescere un essere pieno di paura di fallire. 

Questa scuola e questa società ci insegnano sin da piccoli che dobbiamo diventare “qualcuno”, che dobbiamo “lasciare il segno”. Non che ci sia nulla di sbagliato in questo: il fatto è che “nessuno ci insegna a come bilanciare la qualità del fare/cambiare con quella dell’essere/accettare” (Roberto M. Sassone). Non sappiamo come gestire il fallimento e a lasciare che le cose prendano il loro corso. Ed ecco che la pratica dello yoga ci viene in aiuto: per imparare a conoscerci, per accettarci così come siamo e per diventare quello che realmente già siamo.

Pensi che quest’articolo ti abbia aiutato a comprendere un po’ di più sul tema yoga bambini?

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2 Replies to “Lo yoga per bambini e la scuola”

  1. “nessuno ci insegna a come bilanciare la qualità del fare/cambiare con quella dell’essere/accettare. Non sappiamo come gestire il fallimento e a lasciare che le cose prendano il loro corso”
    Memo. Grazie 😉

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